Credi davvero che qualcuno voglia entrare in casa tua attraverso internet? Ma per fare cosa?
Accendere le luci anche di giorno per aumentare il consumo di energia e farti lievitare il costo della fattura? Alzare la musica a tutto volume mentre sei al telefono con un importantissimo cliente e stai discutendo di un business milionario?
Ti riferisci al fatto che qualcuno potrebbe spiare il codice del tuo sistema di allarme per disinserirlo di notte e derubarti dei tuoi averi? Forse è questa la questione per cui sei maggiormente preoccupato…
Purtroppo la domotica e soprattutto internet fanno parte dell’era digitale in cui viviamo. Da questo punto di vista non ci sono molte possibilità di scelta.
Spesso traduciamo con “digitale” il fatto di “vedere o sentire meglio film e musica” piuttosto che “usare computer o tablet” invece che carta e penna.
La descrizione più corretta ed appropriata di DIGITALE è quella di “convertire le cose in numeri”. Digitalizzare, infatti vuol dire “trasformare in cifre”, in particolare “0” e “1”.
Nel linguaggio informatico, il “bit” ovvero il dato (o informazione) più semplice che esiste, può avere solo questi due stati. E’ considerato come un’unità di misura proprio come il metro, il grammo, il litro, ecc…
Letteralmente gli stati “0” e “1” si possono tradurre come “acceso/spento”, “on/off “, “si/no”, “aperto/chiuso”, “bianco/nero”, “funziona/non funziona”, “alto/basso” ecc…
Le vie di mezzo non esistono, o meglio sono in uno stato non definito.
Tutte le sfumature che potrebbero esserci in mezzo sono solo degli “apprezzamenti analogici”, dei “ma” o dei “più o meno”. Se vuoi un corrispettivo “digitale” bisogna aumentare di tanti “0” ed “1” quanto più preciso si vuole definire la cosa.
Una breve spiegazione non troppo tecnica
Ti faccio un esempio veloce, senza approfondire troppo la questione. Prendiamo una casa, tanto per rimanere in tema domotica. C’è il piano terra (piano zero) ed il piano primo (piano uno) che saranno appunto i nostri livelli definiti “0” ed “1”.
Sei d’accordo con me che non esiste niente tra il piano 0 ed il piano 1? O meglio, se ci fosse, sarebbe qualcosa di intermedio, come un soppalco, un dislivello o comunque qualcosa di non ben definito. Al momento tieni per buono il fatto che non ci sia niente.
Per andare da un piano hai solo due modi: o salti come un gatto o ti arrampichi come un geco.
Per fare una cosa meno impegnativa, analogicamente parlando, avresti bisogno di una rampa (salita, piano inclinato, ecc…) che ti fa passare gradualmente dallo zero all’uno. Se volessi digitalizzare questa rampa, dovrai convertirla in una “scala”. A dire la verità la scala c’era anche prima… solo che aveva un solo gradino alto un piano!
Se dividessimo la rampa a fette, in tanti pezzetti potremmo trovare un adeguato valore (diciamo medio per semplificare la cosa) che riassuma ogni pezzetto. In questo caso otterremo tanti gradini, quanto più dividiamo la rampa. Se ci fossero 4 gradini, tra lo 0 (o meglio “00”) e l’1 (11) ci sarebbero anche i valori 01 e 10. Qualora i gradini fossero 8, ci sarebbero progressivamente 000,001,010,011,100,101,110,111 e così via.
Graficamente parlando…
Qui sotto puoi vedere un immagine che riassume la cosa. Se ci clicchi sopra vai direttamente alla pagina originale che ti spiega meglio la cosa.
Le informazioni che i dispositivi domotici si trasmettono, ma anche le immagini, video, documenti, musica o qualsiasi altra cosa presente all’interno di computer, smartphone e tablet, sono fatte da una serie di “0” ed “1”.
Ad esempio, il colore bianco presente come sfondo nelle pagine internet è definito con una sequenza di 24bit di valore “1”.
Il nero, ad esempio dei testi, è una sequenza di 24Bit di valore “0” anche se si usa più semplicemente uno “0” solo. Gli zero davanti non contano niente, proprio come ogni valore.
- Il verde è 1000100000000000 (con tanti “0” davanti, 8 per la precisione, fino ad arrivare a 24bit);
- Il blu è 11111111 (con 16 “0” davanti)
- Il rosso è 111111110000000000000000
- Il colore “cioccolato” è 110100100110100100011110 e così via…
Qualche termine più famigliare
Probabilmente, se non sei uno che ci capisce molto di “compiuter” avrai sicuramente più famigliarità con i multipli del bit, ovvero il kylobit, kilobyte, megabit, gigabyte, terabyte, ecc…
Li avrai sentiti in diversi contesti, a seconda del loro utilizzo. Ad esempio:
- la velocità di internet è espressa in MEGABIT al secondo,
- la qualità di una fotografia è generalmente espressa in MEGABYTE,
- lo spazio disponibile su un hard disk (disco fisso del PC) in GIGABYTE o TERABYTE
- e così via…
Per il momento mi limito a dire che più “0 e 1” ci sono in un file (foto, musica, ecc…), migliore sarà la qualità.
La soluzione è molto semplice!
Se hai capito almeno il concetto di “zero” e “uno”, ritorniamo al discorso dell’accesso remoto. Esiste solo una soluzione in grado di garantire la certezza al 100% che nessuno possa entrare da remoto in casa tua attraverso la rete. La soluzione è…. (rullo di tamburi): lasciare gli impianti fisicamente scollegati dalla rete internet!
In questo modo NESSUNO potrà entrare “da remoto” e quando dico nessuno, intendo proprio nessuno, COMPRESO TE!
Zero, chiuso, spento, off, nero, non esiste forse o ma. E’ sicuramente un NO, nessuno può entrare!!
Non è possibile garantire la certezza matematica di bloccare l’accesso di qualcuno se si lascia una porta accostata, appoggiata, socchiusa, ecc… Chiama come preferisci tutte le “sfumature di grigio”, il discorso non cambia.
Se non è nella condizione “0”, “chiuso”, “off”, “nero”, allora è nella condizione “1”, “aperta”, “accesa”,”on”, “bianco”, ecc…
Se la tua necessità è quella di entrare da remoto (per controllare, monitorare, comandare un sistema o impianto) devi necessariamente lasciare almeno una porta aperta.
Con “aperta” non intendo spalancata con sopra un cartello luminoso lampeggiante con la scritta “FREE ENTRY” come alla festa di inaugurazione di un locale.
Dovrebbe essere una cosa molto più riservata, del tipo “Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate”!
Solo tu (o pochi eletti) dovreste essere a conoscenza della combinazione per entrare ovvero, le credenziali (utente/password) ed il numero della porta .
Consigli (non per gli acquisti)
Per scoraggiare i potenziali malintenzionati, il consiglio che posso aggiungere è quello di evitare le “porte e le password standard”. Ad esempio evita la porta 80 per gli accessi HTTP (tipo browser) ed 1234 come password.
Se puoi tralascia anche le varianti più comuni, come la porta “8080” oppure l’user “admin” e la “data/anno di nascita” come password, ecc…
Eventualmente fai un mix tra i vari elementi oppure usa numeri più complessi da trovare su internet, come ad esempio la “data del tuo matrimonio/fidanzamento”. E’ più difficile da ricordare, e per questo, spesso motivo di accese discussioni con il partner!
Anche se ormai la maggior parte delle persone sono “digitalizzate”, il comune ladro spesso predilige i metodi tradizionali. Ti aspetta nascosto in giardino o in prossimità dell’ingresso perché studia e conosce le tue abitudini ed i tuoi spostamenti.
Ho sentito dire che qualcuno è stato sorpreso non appena ha messo fuori il piede dalla portiera, con l’auto già parcheggiata all’interno del garage. Il rapinatore si era nascosto dietro di lui, approfittando del tempo di apertura del cancello!
Altri invece hanno subito furti quando erano fuori in veranda a mangiare con gli amici. Tra musica e risate non si sono accorti del casino che i malintenzionati hanno fatto all’interno!
Per concludere…
Avere la domotica per simulare la presenza quando si è fuori casa o lasciare l’impianto scollegato da internet non è sinonimo e garanzia di sicurezza. Questo vale soprattutto se sei un amante dei Social Network e continui a postare selfie che ti ritraggono in vacanza o locali che frequenti abitualmente.
La domotica, da questo punto di vista è molto più innocua e sicura del tuo smartphone che continua ad inviare la tua posizione in “rete”. Spesso ti chiede anche di commentare luoghi e condividere foto ed immagini per “migliorare l’esperienza”… ma di chi?
Vogliamo parlare delle copie di mail e messaggi vari che sono conservati sui server a livello mondiale oppure delle intercettazioni telefoniche a cura dei governi?
Ogni tanto si sente al telegiornale che qualcuno è riuscito ad entrare nei database di grosse aziende rubando dati sensibili di clienti ed utenti registrati. Non tanto tempo fa è successo anche alla Sony e Yahoo. Se proprio uno volesse (ed avesse le competenze per farlo) vuoi che non riesca ad entrare in casa tua? Ma poi, ripeto, per fare cosa? Se fossi un VIP o un politico dovresti girare scortato dalla Polizia o da guardie del corpo. In questo caso, la domotica penso sia soltanto l’ultimo dei tuoi pensieri e probabilmente non staresti neanche leggendo questo articolo!
Alla prossima
Fabio