Questa pagina contiene le spiegazioni relative alla sezione HOME CINEMA AUDIO presente nella guida
“La domotica fa schifo se non sai come farla!”
Elettroniche
Le elettroniche per l’Home Cinema, ovvero i dispositivi che gestiscono e processano i segnali audio e video, possono essere di tipo integrato oppure dei componenti separati collegati tra loro, ciascuno dei quali svolge la propria funzione.
(Sinto)Amplificatore
Un amplificatore integrato (o eventualmente sintoamplificatore se comprende almeno un sintonizzatore per la ricezione di una radio FM, AM o DAB) è in grado di processare sia i segnali audio che quelli video che arrivano direttamente dalla sorgente (ad esempio un lettore DVD o BD ed inviare il flusso video al TV, monitor o beamer e quello audio direttamente alle casse acustiche. In gergo tecnico si chiama AV-Receiver perchè appunto svolge questa funzione. Può comprendere più o meno ingressi, analogici e/o digitali, segnali e controlli di comando, almeno 5 canali amplificati per collegare le casse acustiche per la configurazione di base dell’Home Cinema ed 1 canale preamplificato per pilotare la maggior parte dei subwoofer in commercio. I modelli più grandi ed evoluti possono avere integrata una connessione di rete (a volte anche Wi-Fi) per dare all’utilizzatore la possibilità di ascoltare le “internet-radio” ma anche di comandare il dispositivo attraverso APP dedicate oltre che ad inviare i propri contenuti multimediali per una rapida visualizzazione o ascolto.
Esempi di sintoamplificatori: Entry Level a sinistra e di fascia Medio/Alta a destra
Componenti separati
La soluzione che adotta componenti separati è sicuramente di livello maggiore da tutti i punti di vista rispetto al più comune “sintoamplificatore”: prestazioni di gestione dei segnali e potenza erogata in primis, ma anche ingombro, peso, consumo elettrico e non per ultimo costo di acquisto. Il vantaggio è sicuramente quello di scegliere le “migliori macchine” per le proprie esigenze. In genere i componenti principali sono due, ovvero:
- il preamplificatore, che si occupa di gestire le codifiche audio analogiche e digitali. Spesso, più che un preamplificatore audio, viene utilizzato un “processore audio/video” che oltre all’audio, è in grado di gestire anche i segnali video ed inviarli direttamente o “scalati” alla massima qualità (upscaling) al TV, monitor o beamer.
Esempi di elettroniche: preamplificatore audio a sinistra e processore audio/video a destra
- l’amplificatore (o finale di potenza) che trasforma i segnali audio in “corrente elettrica”, quindi potenza da inviare alle casse. L’amplificatore può essere ad uno o più canali. Ogni canale è in grado di gestire un solo speaker (non è proprio vero ma non entriamo in approfondimenti tecnici inutili). La tecnologia e la potenza di ogni amplificatore può essere scelta in modo da trovare la giusta combinazione per pilotare ed ascoltare al meglio ogni cassa acustica. Generalmente la potenza maggiore e richiesta per i canali frontali rispetto a quella del canale centrale e quella per i canali degli effetti “surround”. Infatti, per gli appassionati è più comune avere diversi amplificatori: 1 finale “stereo” o addirittura 2 “mono” dedicati alle casse più importanti ed uno multicanale per i canali rimanenti.
Esempio di amplificatore multicanale
Configurazione standard dei diffusori
Per realizzare una spazio con effetti “tipo cinema” oppure una sala dedicata alla visione di film ed altri contenuti, è necessario impiegare almeno 6 diffusori. La configurazione standard di base prevede 5 casse acustiche posizionate con un determinato criterio ed un subwoofer per la diffusione generale delle basse frequenze. Non a caso, il sistema Home Cinema o Home Theatre “5+1” o “5.1” è proprio chiamato così via della disposizione delle casse acustiche. E’ vivamente sconsigliato, ma sarebbe più giusto dire proibito, posizionare le casse (almeno quelle dei canali frontali L ed R) a 10 cm dal soffitto, negli angoli della stanza, dietro arredi o altri complementi, piante, lampade a stelo o altre imbarazzanti posizioni dove in qualche modo il suono non arrivi direttamente al punto di ascolto previsto (in genere ad una certa distanza di fronte al centro dello schermo).
Per ampliare gli effetti è possibile:
- raddoppiare il subwoofer (il “secondo numero” della configurazione X+1 o X.1 è proprio il numero dei canali dedicati al subwoofer che in questo caso diventerebbe X+2 o X.2)
- dividere ogni canale surround in 2, facendoli diventare 2 canali laterali e 2 canali posteriori. Il numero totale dei diffusori salirebbe così a 9, in configurazione 7.2.
Esempio di posizionamento e vista frontale dei diffusori in configurazione Dolby 7.1 (cliccare per ingrandire)
Configurazione Atmos
La tecnologia ha portato a sviluppare una nuova codifica audio che “avvolge” ancora di più lo spettatore durante la visione di un film in modo da ottenere un coinvolgimento maggiore: il dolby Atmos.
Oltre ai canali tradizionali si devono aggiungere altri 2 canali (Height 1 destro e sinistro) o 4 canali (Height 2 destro e sinistro in aggiunta agli Height 1) che facciano arrivare direttamente o indirettamente il suono sopra la testa dell’ascoltatore.
Esempio di disposizione dei diffusori “Height” Dolby Atmos
Certificazione THX
Il THX è una certificazione di qualità brevettato dalla Lucas Film nel lontano 1982 e come diversamente si può pensare, non è un sistema di codifica multicanale come quelli “Dolby”. L’idea della Lucas Film era quella di far percepire allo spettatore l’opera di un artista esattamente come era stata concepita. Ogni aspetto è coinvolto nel processo, dalla fase di realizzazione a quella di riproduzione, quindi anche tutti i componenti che fanno parte dell’impianto devono avere questo tipo di certificazione.
Logo THX ed alcuni dettagli di copertine DVD / BD con contenuti certificati
Diffusori dietro il telo di proiezione
Installare dei diffusori dietro il telo di proiezione, indipendentemente che questo sia fisso o avvolgibile, implica una migliore sonorizzazione dei contenuti che si stanno visualizzando perchè la voce, i suoni e la musica arrivano direttamente dal personaggio che sta parlando, o dalla scena che si sta guardando. Non a caso, nelle vere sale cinematografiche, dietro al telo bianco microforato, si nascondono le casse acustiche di tutti i canali frontali ed i SW.
Esempio di installazione con diffusori dietro il telo (3 SW in alto e canali L, C ed R in basso)
Sala Home Cinema privata completata
Esempio di tela per schermo fonotrasparente (microforata)
Soundbar
Il soundbar è il miglior compromesso per l’ascolto dei canali anteriori quando non c’è lo spazio per poter installare i tre canali L, C ed R separati. A seconda delle esigenze e del modello può riprodurre da 2 canali (per un effettore stereo Hi Fi o solo per i canali sinistro “L” e destro “R”), a 3 canali (destro e sinistro per l’audio ed il centrale per la voce di un Home Cinema). In alcuni casi particolari (stanza di circa 20/25 mq di forma regolare con pareti laterali senza arredi o tende) c’è la possibilità di avere un unico soundbar a 5 canali che riproduce anche i canali surround sfruttando il rimbalzo del suono sulle pareti. I produttori più attenti realizzano dei soundbar, al massimo per i tre canali frontali, con un elevato livello di potenza sonora e dimensioni personalizzate in modo da adattarsi perfettamente sotto al TV o all’ambiente in cui sarà installato.
Esempi di soundbar di alto livello. A 2 canali (sopra) e 3 canali per Home Cinema (sotto)
Soundbar a 5 canali con effetti surround
Esempio di installazione di soundbar a 3 canali per i canali frontali Home Cinema
Esempio di installazione di soundbar a 3 canali in configurazione “mono” per il canale centrale dell’Home Cinema
Speakers incassati
Scegliere per quali canali si desidera un diffusore da incasso. Se possibile inserire una marca ed un modello preferito dal Committente, oppure uno dei riferimenti (indicativi) riportati nelle descrizioni successive.
Standard
I diffusori “standard” sono quelli che generalmente presentano un bordo più o meno marcato. Possono essere di forma rotonda, quadrata o rettangolare. La griglia, generalmente in metallo, ha dei buchi per far uscire il suono ed il montaggio è solitamente ad incastro. Tutto il diffusore (cornice e griglia) può essere pitturato per integrarsi nella parete in cui è installato.
Diffusori con bordo standard di forma rettangolare o rotonda (rif. TIPO A)
Frameless
Il diffusore “Frameless” (senza bordo) ha le caratterisitche simili a quello “Standard” solo che non ha la cornice oppure è molto sottile, quasi impercettibile. La griglia solitamente è di tipo microforato e la sua installazione è solitamente di tipo magnetico, molto più pratica e veloce nella fase di montaggio.
Esempi di diffusori frameless quadrato rotondo e rettangolare (rif. TIPO B)
Schermo
Sul mercato esistono anche diffusori che al posto della classica griglia hanno uno schermo acustico passante realizzato con diversi materiali. Lo spessore di questi schermi può variare da qualche mm al cm (scarso) a seconda del produttore e la cornice può essere a vista oppure nascosta dietro lo schermo stesso.
Diffusore con panno acustico con cornice in acciaio a vista (rif. TIPO C)
Diffusore con schermo acustico senza cornice (rif. TIPO D)
Esempio di installazione di diffusore con schermo acustico senza cornice
Filo Muro
I diffusori a filo muro, in genere sono dei modelli “Standard”, “Frameless” o con “Schermo” che, con un particolare accessorio o accorgimento tecnico di installazione, vengono completamente incassati in modo da non aver nessuno “spessore” rispetto alla parete o al riferimento in cui sono inseriti. Per ottenere il risultato desiderato è opportuno che la finitura dei bordi (in muratura, cartongesso o altro materiale ) sia effettuata in modo estremamente preciso.
Esempio di diffusore Filo Muro con panno sopra la cornice laccata (sinistra rig. TIPO F) e con panno sotto la cornice laccata (destra rif. TIPO G)
Diffusore Filo Mobile con schermo colorato (TIPO H)
Canali
Ogni diffusore o speaker (abbreviato con SPK) deve essere collegato ad una uscita amplificata di un (sinto)amplificatore integrato o un finale di potenza. Per realizzare un Home Cinema, come già visto in alcune delle precedenti descrizioni, sono necessari almeno 5.1 canali installati in determinate posizioni, in particolare:
L ed R: sono i canali sinistro (Left) e destro (Right) e sono fondamentali per la parte audio del contenuto (film, cartone animato o qualsiasi altro programma televisivo) come ad esempio la musica ed i suoni in genere. Per gli amanti della musica, sopratutto Hi-End, la purezza del suono Hi-Fi è propria data da queste due casse che di solito sono anche le più grandi e performanti.
C: è il canale centrale (Center) e nel “effetto cinema” è quello che riproduce la voce ed i dialoghi. A volte può essere come i canali L ed R per questione di uniformità ed estetica, ma potrebbe essere anche diverso (ad esempio una barra sotto il TV). La cosa fondamentale è che sia installato ad altezza “orecchio”.
SL e SR: sono i canali surround sinistro (Surround Left) e surround destro (Surround Right) e sono essenziali per gli effetti laterali (o posteriori).
SW: è il Subwoofer ovvero il canale che riproduce solamente le basse frequenze. Il SW può essere in supporto agli speaker L ed R o svolgere da solo il compito di riproduzione dei bassi del’impianto Home Cinema. A volte, quando le dimensioni della stanza o la necessità lo richiede, possono esserci più SW, ma in genere non più di 2. E’ l’unico canale che non richiede una posizione particolare nella stanza anche se sarebbe molto meglio una installazione “frontale”. Maggiori approfondimenti sono riportate più in basso, nella sezione dedicata al Subwoofer.
Esempio di posizionamento dei diffusori in una configurazione standard 5.1 (cliccare per ingrandire)
Aumentando il numero di Spk, si possono realizzare altre configurazioni in modo da aumentare il coninvolgimento sonoro dello spettatore.
SBL e SBR: sono i canali surround posteriori sinistro (Surround Back Left) e destro (Surround Back Right) e sono derivati direttamente dai canali surround principali SL ed SR. Installando anche questi due diffusori, nella parte posteriore rispetto al punto di visione principale, si andranno a percepire maggiormente gli effetti registrati su questi canali (persone che camminano o porte che si chiudono alle spalle, ecc…) che per ovvi motivi sono inglobati e sentiti di lato nella configurazione di base con solo 5 canali. Questi canali sono disponibili solo dalla configurazione 7.1 canali in avanti.
HEIGHT: sono i canali tipici del Dolby Atmos che permettono di sentire gli effetti provenienti dall’alto. Possono essere 2 canali (Height 1, destro e sinistro) o 4 canali (Height 2 destro e sinistro in aggiunta agli Height 1), rispettivamente allineati in centro oppure divisi tra davanti e dietro a seconda della configurazione scelta. Sono espressi con un numero dopo quello del subwoofer ad esempio 5.1.2 (o 5.1.4). Qualora non ci fosse la possibilità di installare gli spk a soffitto, esistono dei diffusori certificati Dolby Atmos per i canali L, R, SL e SR (oppure SBL e SBR) che hanno la particolarità di avere un diffusore aggiuntivo rivolto verso l’alto in modo da sfruttare la riflessione del suono sul soffitto e far arrivare allo spettatore l’effetto desiderato. Un’altra alternativa è quella di installare dei diffusori “inclinati” nella parte alta delle pareti che permettono di indirizzare il suono nel punto desiderato.
I canali Height sono disponibli nella versione a 2 o 4 per qualsiasi configurazione, tranne che per quella a 9 canali che supporta solo i 2 canali. Questo è dovuto al fatto che ad oggi non esistono Receivers (sinto-amplificatori) o Processori in grado di gestire più di 11 canali.
Diffusori con certificazione Atmos da scaffale, da pavimento e per installazione da parete o appoggio (su pavimento o altri diffusori)
WIDE: sono i due canali disponibili solo nella versione 9.1 o 9.2 che permettono di “allargare” l’ampiezza del suono che arriva dai canali frontali L ed R.
Estetica degli speaker (non incassati)
Moderno
I diffusori non incassati, oltre ad un aspetto “tradizionale”, apprezzato dai puristi del suono, possono essere con un design più “moderno” con dimensioni ed impatto più adatto alle abitazioni moderne.
Diffusori “minimal” in legno da pavimento, appoggio e parete
Diffusore a “goccia” in ceramica da pavimento, parete, soffitto
Diffusore in vetro da pavimento, appoggio e parete
Diffusori in alluminio areonautico ed acciaio per installazioni da pavimento, stand, appoggio e parete
Tradizionali
I diffusori “tradizionali” sono generalmente in legno e con la forma di un parallelepipedo. Sono più ingombranti rispetto a quelli più moderni, sopratutto per quanto riguarda la profondità di installazione, ma sono i preferiti per gli appassionati di musica “stereo hi-fi” o “Hi-end”.
Normalmente un’azienda produttrice tutti i modelli di speakers, da quelli da incasso a quelli da pavimento, passando per quelli su stand, da parete o da appoggio. Per uniformità di suono sarebbe meglio che tutti i diffusori siano della stessa marca o azienda. L’unico diffusore che potrebbe essere differente in genere è il subwoofer più che altro per una questione di installazione e/o potenza desiderata.
Esempi di alcune “famiglie” di prodotti tradizionali
Dimensione del Woofer dei canali L ed R
Il woofer, se fosse presente all’interno di un diffusore è sicuramente quello che balza subito all’occhio perchè è l’altoparlante più grosso. Senza entra troppo negli aspetti tecnici, più un altoparlante è grosso, meglio è in grado di riprodurre le basse frequenze, ovvero i bassi. Per i canali frontali L ed R di un Home Cinema può essere interessante valutare dei diffusori con dei grossi Woofer per riprodurre in modo più marcato e pieno i bassi della musica e degli effetti presenti in un film o qualsiasi altro contenuto. Come già anticipato in qualche altra descrizione, in una configurazione di un Home Cinema devono esserci almeno 6 diffusori, di cui uno di questi è un subwoofer che è proprio quello la cui funzione è quella che riprodurre “i bassi”. Se nell’impianto fosse previsto un buon SW (per esperienza direi da almeno da 10″ ovvero circa 25 cm), si potrebbero scegliere dei diffusori frontali con (anche più di uno) piccoli altoparlanti (magari di migliori prestazioni) per aumentare le alte e medie frequenze che sono anche quelle maggiormente presenti ed utilizzate, quindi ascoltate dallo “spettatore”.
1) Efficienza 2) Sensibilità 3) SPL
Confronto tra 2 diffusori Top di Gamma di due case produttrici
Speakers da pavimento o stand:
Scegliere per quali canali si desidera un diffusore da pavimento. Se possibile inserire una marca ed un modello preferito dal committente, oppure uno dei riferimenti (indicativi) riportati di seguito.
Esempio di diffusori da pavimento con eventuale riferimento (cliccare per ingrandire)
Speakers da parete, libreria o appoggio:
Scegliere per quali canali si desidera un diffusore da parete o appoggio (libreria). Se possibile inserire una marca ed un modello preferito dal committente, oppure uno dei riferimenti (indicativi) riportati di seguito.
Esempio di diffusori Flat in legno completamente personalizzabili (rif. TIPO A)
Esempio di installazione di diffusori Flat in legno
Esempio di diffusori Slim in alluminio (rif. TIPO B) con esempio di installazione
Esempio di diffusori Ultra Slim in alluminio (rif. TIPO C) con esempio di installazione
Diffusori Slim in acciaio (rif. TIPO D)
Esempio di installazione di diffusori Slim in acciaio
Esempio di diffusori in PVC (rif. TIPO E) con esempio di installazione
Esempio di diffusori in Legno tradizionali (rif. TIPO F)
Subwoofer
Il Subwoofer (SW) è il canale che riproduce solamente le basse frequenze. Può essere in supporto agli speaker L ed R o svolgere da solo tutto il compito di riprodurre i bassi del’impianto Home Cinema. A volte, quando le dimensioni della stanza o le necessità lo richiedono, possono esserci più SW, ma in genere non più di 2. E’ l’unico canale che non richiede una posizione particolare nella stanza anche se sarebbe meglio una installazione frontale allo spettatore. In genere il subwoofer ha una misura minima di 8″ (circa 20 cm a seconda del produttore/costruttore) e può essere anche di struttura, marca e modello diverso rispetto agli altri canali.
Subwoofer da incasso
Diverse tipologie di Subwoofer da incasso, tradizionale a sinistra (rif. TIPO A) e “in-box” a destra (rif. TIPO B) con esempio di installazione
Subwoofer da Semi Incasso
Esempio di Subwoofer da semi-incasso (rif. TIPO C) con esempio di installazione
Subwoofer da Pavimento
Diverse tipologie di Subwoofer da pavimento (rif. TIPO D)
Subwoofer da Parete
Diverse tipologie di Subwoofer da parete (rif. TIPO E)
Subwoofer amplificato
I subwoofer di tipo “amplificato” hanno un proprio amplificatore interno ed in genere si riconoscono per la loro classica forma di cubo o parallelepipedo. Sul lato dove vengono eseguiti i collegamenti sono disponibili anche i controlli per poter effettuare le diverse regolazioni dei parametri audio (frequenza di taglio, fase, ecc…). Un SW può essere più o meno potente a seconda delle caratteristiche costruttive e dallo stadio di amplificatore utilizzato. Il collegamento con i processori o sintoamplificatori si effettua tramite l’uscita preamplificata (in gergo tecnico abbreviata con la sigla PRE) con un normale cavo coassiale da 75 ohm, diversamente da quella degli altri diffusori.
Esempio di subwoofer amplificato (fronte e retro) ed uscita “PRE” di un sintoamplificatore
Subwoofer con amplificatore separato
Molto meno commerciali sono invece i subwoofer “passivi” che per funzionare richiedono un amplificatore separato. Dalle stesse uscite PRE del sintoamplificatore, invece di portare il segnale con un cavo coassiale come un normale Subwoofer amplificato, si deve portare il segnale ad uno o più amplificatori (di solito con una potenza compresa dai 250 ai 750 W) dedicati per i SW “passivi”. Solo successivamente si può collegare il diffusore “passivo” con un normale cavo (in genere bipolare con chiare indicazioni del positivo “+” ed il negativo “-“) proprio come le casse di tutti gli altri canali. I subwoofer da incasso o semi-incasso sono sempre di tipo “passivo”, quindi per funzionare necessitano del loro amplificatore separato.
Esempi di amplificatori per subwoofer passivi
Numero minimo degli altoparlanti e dimensione
Indipendentemente dalla configurazione dei diffusori scelta (dal sistema standard 5.1 al Dolby Atmos 9.2.2), il numero di altoparlanti che compongono un subwoofer possono essere di numero e dimensioni differenti. Più “aria viene movimentata” (per numero o dimensioni) più le basse frequenze possono essere percepite dallo spettatore. Generalmente un SW ha le misure espresse in pollici (inch o anche solo le virgolette ” come per gli schemi ed i TV). La misura minima è di 8″ (circa 20 cm) ma può variare a seconda dei componenti utilizzati da ogni produttore / costruttore. Nel caso si sia già scelta una tipologia di subwoofer (per tipologia, estetica o altro) non selezionare il numero di altoparlanti (1, 2, 3 e 4 o>) e l’eventuale dimensione (19-22, 23-27, 28-32 e >32) oppure selezionare il numero più piccolo.
Immagine tratta dal film “Ritorno al Futuro” (cliccare per video)
Alcuni esempi subwoofer con numero x dimensioni degli altoparlanti (cliccare per ingrandire)
Tipologia dei cavi di collegamento Speakers / Subwoofer
Per i puristi del suono, il costo dei cavi di collegamento tra le varie apparecchiature (elettroniche e diffusori) dovrebbe essere pari al 10% del valore delle apparecchiature e delle casse stesse. Gli utenti più esigenti dell’HI-END prediligono cavi preassemblati in fabbrica realizzati con connettori dorati, conduttori più nobili rispetto al normale “rame” e dove le saldature vengono effettuate in assenza di impurità.
Senza scendere al gradino più basso, utilizzando del normale “cavo elettrico”, è possibile utilizzare dei cavi dedicati per gli SPK (di solito si presentano come un cavo bipolare piatto o un cavo coassiale di buona sezione ed isolamento di colore rosso/nero, bianco/nero o trasparente con scritte o altri elementi per riconoscere il conduttore per il positivo e quello per il negativo). Per migliorare le prestazioni esistono dei cavi “PROfessionali” che sono una via di mezzo tra quelli normali “SPK” e quelli “HI-END”. Lo stesso discorso per i cavi di collegamento tra l’amplificatore e le casse può essere fatto per il collegamento tra le varie apparecchiature (finali, processori, preamplificatori, ecc…) ma anche sorgenti (DVD, decoder, ecc…) e TV, beamer o monitor.
Cavi elettrici
Esempi di cavi di bassa qualità (con sezione dei cavi molto piccole) o elettrici (per i diffusori)
Cavi Standard
Esempi di cavi STANDARD di qualità superiore rispetto ai precedenti (con sezione dei cavi più grosse)
Cavi PRO
Esempi di cavi PRO
Cavi HI-End
Esempi di cavi HI-END
Presenza di sorgenti audio o audio/video locali
Una sorgente locale è un dispositivo in grado di riprodurre contenuti audio o audio/video collegata direttamente al sintoamplificatore (processore o preamplificatore) dell’Home Cinema. Ad esempio può essere un decoder o box per visualizzare i programmi TV, ricevitori satellitari ma anche lettori (DVD, BluRay, super audio CD, ecc…), giradischi, consolle di gioco (PS, Xbox, WII, ecc…), Convertitori Digitali/Analogici (DAC), Media Center (Apple TV, Android Box, NAS, ecc…) ed altro ancora…
Ciascuno di questi dispositivi potrà essere visualizzato solamente sul TV, monitor, o proiettore installato nella zona Home Cinema.
Esempio di alcune sorgenti
Preview video su touch / tablet / smartphone
Quando si sta aspettando l’inizio di un programma (partita, film o di qualsiasi altro contenuto) potrebbe essere utile vedere un’anteprima video sul proprio smartphone/tablet o touchscreen mantendo sullo schermo principale il programma attuale (TG, cartoni animati, ecc…). Al momento giusto e con un semplice tocco, l’immagine apparirà direttamente sullo schermo!
Esempio di preview video su tablet
Condivisione sorgenti con multiroom audio / video
Alcuni sintoamplificatori o processori oltre ai diversi ingressi per collegare più sorgenti audio o audio/video hanno la possibilità di avere anche più uscite. Queste uscite secondarie servono per poter condividere una sorgente in un’altra zona che può essere diversa (ad esempio Zona 1 soggiorno e Zona 2 cucina) o uguale rispetto a quella principale (ad esempio in soggiorno ci possono essere sia il TV che il beamer utilizzato solo quando ci sono più persone).
La sorgente potrebbe anche essere diversa per le 2 o 3 zone e questo ha il vantaggio di poter utilizzare lo stesso sintoamplificatore (o processore) per realizzare un piccolo multiroom video o come altro ingresso per un multiroom più grande che coinvolga tutta la proprietà. Ad esempio, il decoder satellitare installato in soggiorno potrebbe essere visto anche in camera matrimoniale e contemporaneamente il DVD BD potrebbe essere guardato in camera dei ragazzi o nel locale hobby.
Qualora si volesse condividere la Zona 1 (o main) nel multiroom video, non sarà possibile visualizzare due sorgenti diverse in due zone distinte.
Esempi di uscita HDMI per “Zona 2” di alcuni sinto(amplificatori) e processori
IMPORTANTE: In ogni caso non è possibile vedere due programmi in due zone diverse se il segnale arriva dalla stessa sorgente.
Tanto per essere chiari e senza fare troppa pubblicità, per vedere la partita della squadra del cuore in soggiorno ed il film in camera da letto (o qualsiasi altra stanza/zona) servono due decoder satellitari, quindi due abbonamenti!!
Possibilità di installare assorbitori in caso di riverberi o eco
Nel caso l’installazione dell’Home Cinema fosse realizzata in una stanza dedicata e siano presenti riverbero o eco, sopratutto quando i volumi diventano importanti, c’è la possibilità di installare degli “assorbitori” a soffitto o parete che permettono di eliminare le frequenze che portano a questa tipologia di problemi. Non stiamo certo parlando di “cartoni delle uova” ma di elementi di design che si integrano perfettamente nell’ambiente. Possono essere di forma regolare, curvi o con altre forme particolari con colori neutri o con grafiche ed immagini personalizzate.
Esempi di assorbitori personalizzati ed applicazioni in sale Home Cinema
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